Non ci credo, sono arrivate anche per me le vacanze. Non ho ancora preparato mezza valigia, la casa è un casino, ho ancora del lavoro da finire, spesucce da fare, salutare tutti ... ma domani si parte! Prima tappa Zurigo dove carico mia sorella e il suo ragazzo in macchina e poi sabato, pian pianino e speriamo senza troppo traffico, si prosegue per Roma. Mi aspetta la mia mamma, mi aspettano il cielo azzurro, tanti incontri e un matrimonio, mi aspettano supplì e fritti di baccalà (sono settimane che ci penso!!), spero che mi aspetterà anche qualche giorno di relax in un posto ancora tutto da decidere. Mare? Campagna? Città storica? Mah, deciderò al momento. Le ferie non si sono mai fatte aspettare tanto, ne ho bisogno, davvero tanto. E ho bisogno della mia Italia. Ho bisogno di rifare il pieno di calore, di fare due chiacchiere in quartiere, al bar. Di girare ogni mattina per il mercato e sentirmi accolta da tutti "signorina, è tornata? ma stavolta resta?" Ho perfino voglia di rivedere la portiera che non si fa mai i fatti suoi. Ho bisogno di staccare. Anche dal blog. Tornerò più carica, spero. Noi ci si rilegge a metà settembre. Buone vacanze a chi ancora le deve fare, buon rientro a chi torna. Alex
giovedì 28 agosto 2008
Torno a casa
Non ci credo, sono arrivate anche per me le vacanze. Non ho ancora preparato mezza valigia, la casa è un casino, ho ancora del lavoro da finire, spesucce da fare, salutare tutti ... ma domani si parte! Prima tappa Zurigo dove carico mia sorella e il suo ragazzo in macchina e poi sabato, pian pianino e speriamo senza troppo traffico, si prosegue per Roma. Mi aspetta la mia mamma, mi aspettano il cielo azzurro, tanti incontri e un matrimonio, mi aspettano supplì e fritti di baccalà (sono settimane che ci penso!!), spero che mi aspetterà anche qualche giorno di relax in un posto ancora tutto da decidere. Mare? Campagna? Città storica? Mah, deciderò al momento. Le ferie non si sono mai fatte aspettare tanto, ne ho bisogno, davvero tanto. E ho bisogno della mia Italia. Ho bisogno di rifare il pieno di calore, di fare due chiacchiere in quartiere, al bar. Di girare ogni mattina per il mercato e sentirmi accolta da tutti "signorina, è tornata? ma stavolta resta?" Ho perfino voglia di rivedere la portiera che non si fa mai i fatti suoi. Ho bisogno di staccare. Anche dal blog. Tornerò più carica, spero. Noi ci si rilegge a metà settembre. Buone vacanze a chi ancora le deve fare, buon rientro a chi torna. Alex
martedì 26 agosto 2008
Marmellata di mirtilli e cardamomo
Gli ultimi giorni sono stati intensi! Sono venute a trovarmi due persone bellissime e pur non avendole mai viste prima è stato come conoscerci da sempre. Abbiamo passato delle splendide giornate a girare la zona, ci siamo fotografati a vicenda, abbiamo raccontato tanto, scoprendo tante similitudini. L'unico problema di questi incontri fra blogger è che si mangia dalla mattina alla sera :-)) Mamma mia quanti dolcini abbiamo mangiato. Grande Gatto ha fatto il degustatore di torte della Foresta Nera, Micia ed io ci siamo fiondate su torte al formaggio e strudel di mele.
Abbiamo però iniziato la giornata con una ricca colazione. Avevo preparato questa torta qui, il pane al latticello e tutta una selezione di marmellate (mie e di Christine Ferber ahahha!) Ed è proprio ispirandomi ad un vasetto di marmellata della Ferber, già finito poco dopo il mio rientro dall'Alsazia, che ho preparato questa marmellata di mirtilli e cardamomo. L'abbinamento mi è molto piaciuto, ma tanto io metterei il cardamomo ovunque. Con 8 bacche il sapore del cardamomo si sente molto, potete ovviamente ridurre le quantità per ottenere un risultato meno forte. Miciapallina e GG sono ripartiti con la loro motina, sabato arriveremo tutti e tre a Roma. Chissà se ci si incontra per strada?
Ingredienti per ca. 5 vasetti medi:
- 1 kg di mirtilli
- 500 gr di zucchero
- 1 confezione di pectina 2:1
- succo di 1 limone
- ca. 8 bacche di cardamomo (verde)
Deutsche Ecke
Heidelbeer-Kardamom-Marmelade
Zutaten für ca. 5 mittelgrosse Gläser:
- 1 kg Heidelbeeren
- 500 g Gelierzucker 2:1
- Saft 1 Zitrone
- ca. 8 Kardamomkapseln
Postato da Alex
martedì 19 agosto 2008
Torta di albicocche dai tempi di cottura indefiniti
O il mio forno funziona male o ultimamente tutti i tempi di cottura indicati nei miei libri di cucina erano sballati. Mi sono attenuta esattamente alla ricetta, ho usato uno stampo delle stesse dimensioni, non ho variato le dosi, la temperatura o i tempi. Eppure la mia torta ci ha messo il doppio del tempo a solidificare. E l'impasto si è scurito un bel po'. E ultimamente mi succede spesso. Beh, non ci vuole il forno malfunzionante, perchè dopo la lavastoviglie distrutta e il frigo rotto il mio padrone di casa credo mi darà lo sfratto.
A chi interessasse: secondo il libro la torta è LIGHT! E io con questa scusa me la sono pappata tutta da sola! Non avevo la marmellata di albicocche ed ho usato quella fatta qualche giorno prima, la mia adorata marmellata di more e rosmarino.
Ingredienti per una teglia da 28 cm
Per l'impasto:
- 250 gr di farina
- 1/2 cubetto di lievito di birra (ca. 20 gr)
- 125 ml di latte tiepido
- 50 gr di zucchero
- 30 gr di burro morbido
- 1 cucchiaino di scorza grattugiata di limone non trattato
- 1 presa di sale
- 750 gr di albicocche mature
- 1/2 baccello di vaniglia
- 3 uova
- 300 gr di yogurt naturale
- 75 gr di zucchero
- 80 gr di marmellata di albicocche (o quella che avete in casa)
1. Versare la farina in una scodella capiente e formare àl centro una fontana. Sbriciolarvi dentro il lievito, scioglierlo con un po' di latte, un cucchiaino di zucchero e mischiarlo con un po' di farina fino ad ottenere un lievitino. Coprire la scodella e lasciar riposare per circa 15 minuti.
2. Aggiungere al lievitino il resto del latte e dello zucchero, il burro, la scorza di limone ed il sale ed amalgamare il tutto prima con la frusta elettrica e poi energicamente a mano fino ad ottenere un impasto liscio. Lasciar lievitare per circa 45 minuti finchè il volume non è raddoppiato.
3. Lavare le albicocche, tagliarle a metà e togliere il noccio. Incidere per lungo il baccello di vaniglia ed estrarne i semini con un coltello. Mischiare uova, yogurt e zucchero e aggiungere la vaniglia.
4. Una volta lievitato l'impasto, lavorarlo per qualche minuto e stenderlo poi con il mattarello fino ad ottenere una forma circolare grande un po' più della teglia. Inburrare la teglia e rivestirla con l'impasto facendo attenzione a mantenere un bordo alto. Spennellare il fondo dell'impasto con la marmellata. Distribuire le albicocche sull'impasto (superficie di taglio verso il basso). Versare quindi il composto di yogurt e uova sulle albicoche.
5. Infornare nel forno preriscaldato (180°C, ventilato, posizione in basso) per 35 minuti (così dice la ricetta ... a me ne sono voluti molti di più). Coprire eventualmente con della carta d'alluminio se l'impasto si scurisce troppo.
Deutsche Ecke
Aprikosenwähe
Zutaten fpr eine Spring- oder Tarteform von 28 cm
Für den Teig:
- 250 g Mehl
- 1/2 Würfel Hefe (20 g)
- 125 g lauwarme Milch
- 50 g Zucker
- 30 g weiche Butter
- 1 TL abgerieben Schale einer unbehandelten Zitrone
- 1 Prise Salz
- 750 g reife Aprikosen
- 1/2 Vanilleschote
- 3 Eier
- 300 g Naturjoghurt
- 75 g Zucker
- 80 g Aprikosenkonfitüre (oder nach Belieben)
1. Für den Teig das Mehl in eine Schüssel geben, in die Mitte eine Mulde drücken. Die Hefe hineinbröckeln, mit etwas Milch, 1 TL Zucker und etwas Mehl vom Rand verrühren. Den Vorteig abgedeckt 15 Minuten gehen lassen.
2. Übrige Milch, restlichen Zucker, Zitronenschale und Salz zum Vortei geben. Zunächst mit den Knethaken des Handrührers, dann mit den Händen zu einem glatten Teig verkneten. Den Teig ca. 45 Minuten an einem warmen Ort bis zur doppelten Größe gehen lassen.
3. Aprikosen waschen und halbieren. Vanilleschote längs halbiern und das Mark herauskratzen. Vanillemark mit Eiern, Joghurt und Zucher verrühren.
4. Den gegangenen Teig kräftig durchkneten und auf der. Die Form einfetten. Teig auf Größe der Form ausrollen und in die Form legen, dabei einen Rand hochziehen. Den Teigboden mit der Konfitüre bestreichen. Die Aprikosen auf den Teigboden verteilen und den Guss darüber geben.
5. Den Kuchen im vorgeheizten Ofen (unten, Umluft 180°) ca. 35 Minuten backen (bei mir hat es vieeeel länger gedauert. Wenn der Teig zu dunkel wird, mit etwas Alufolie abdecken).
Quelle: Kuchen backen, Anne-Katrin Weber, GU. S. 42
Postato da Alex
lunedì 18 agosto 2008
Feta al forno (o alla griglia)
Questo è uno dei piatti che in Germania si trova sul menu di quasi ogni bistrot-ristorante. Che sia greco, turco, italiano o tedesco. La settimana scorsa sono stata invitata da amici che hanno preparato la feta alla griglia (stessa ricetta preparata in una vaschetta d'alluminio e messa sul grill) e mi è rivenuta voglia in settimana di prepararla al forno. Ho trovato un'ottima feta turca in barattolo (55% di grassi) che ha la consistenza ottimale per essere cotta al forno. Non si spappola, non rimane gommosa. Qui la scelta di formaggio feta è incredibilmente grande. Come è la situazione in Italia? E si trovano questi peperoncini verdi turchi (sottaceto) piccantelli?
La ricetta è semplicissima, quasi banale, ma è un ottimo piatto estivo e una simpatica idea per un bbq vegetariano.
Ingredienti
- formaggio feta (ad alto contenuto di grasso)
- pomodorini
- olive verdi denocciolate
- peperoncini verdi turchi (o friggitielli)
- basilico
- olio, sale e pepe
Deutsche Ecke
Gebackener oder gegrillter Schafskäse
Zutaten:
- Schafskäse (ca. 55% Fett)
- Kirschtomaten
- grüne eingelegte Pepperoni
- Basilikum
- grüne entsteinte Oliven
- Olivenöl, Salz und Pfeffer
Postato da Alex
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Cucina turca,
Piatti unici,
Vegetariano
giovedì 14 agosto 2008
Kiaora! and Haere mai!
(Kiaora in lingua Maori significa ciao! oppure buona fortuna a te!
Haere mai! significa invece benvenuto!)
Ad Auckland viviamo in una zona cosidetta "bianca" , ovvero popolata di pakeha (trad. letterale: fantasma bianco) che indica i neozelandesi di origine europea: di Maori in giro neanche l'ombra! Da questo ho capito che esistono zone "bianche" e zone maori. Questo succede ad Auckland dove centinaia di etnie diverse si mischiano ogni giorno con l'arrivo dei nuovi immigrati. Ma gli inglesi e i maori convivono? E come poi? Convivono si', ma non mi e' ancora chiaro se esista una vera integrazione da entrambe le parti. Le due lingue sono entrambe "lingue ufficiali", ma solo dal 1970, quindi teoricamente tutto dovrebbe essere scritto nelle due lingue (come in Alto Adige). Poi nella realta' non e' cosi': a scuola si parla inglese anche se i bambini imparano un po' di maori e se ci sono anche colleges dove si parla solo maori. Ma e' chiaro che l'integrazione e' un processo ancora in atto... in fondo gli inglesi sono arrivati solo a meta' dell'ottocento. Quante generazioni fa? Circa 4? Beh pensate se la vostra bisnonna avesse vissuto nella foresta cacciando e vivendo nelle capanne a stretto contatto con la natura e sopratutto la spiritualita' della natura e se poi, di punto in bianco, fossero arrivati dei tizi con delle armi a metterla a vivere in una casa, umiliando le sue credenze e la sua lingua e tutto quello che era sempre stata fino a quel momento. Difficile da accettare... (date un'occhiata qua per piu' dettagli)
Per il momento posso solo dire che la storia della colonizzazione neozelandese e' una storia macchiata di sangue e di ignoranza... come molte (tutte?) le colonizzazioni. Gli inglesi sono arrivati su questa fantastica isola chiamata Aotearoa (Isola dalla lunga nuvola bianca) e ci hanno trovato degli indigeni, i Maori appunto. Tribu' esemplarmente gerarchizzate, ma di una ferocia incredibile.
I Maori tra loro si scannavanio letteralmente. E dunque quando gli inglesi hanno usato le loro armi da fuoco, le tribu' Maori non hanno potuto fare altro che " accettare qualche compromesso"... terre "regalate" alla regina, scolarizzazione europea a tappeto, per non parlare delle umiliazioni varie... beh ve lo potete immaginare.
A tre ore di macchina da Auckland c'e' questo parco naturale dove si possono osservare i geisers, i kiwi (uccellini notturni) e dove la guida ti porta a conoscere tradizioni ed usanze della cultura maori.
E con la scuola di intaglio del legno...
Per capire qualcosa di piu' ho letto libri e visto films. Un film che mi e' piaciuto tantissimo e' "The whale rider" tratto da un libro di Witi Ihimaera (you tube ).
Molta terra e' stata resituita ai Maori. Tra cui questa spiaggia.
Postato da Mari
Haere mai! significa invece benvenuto!)
Ad Auckland viviamo in una zona cosidetta "bianca" , ovvero popolata di pakeha (trad. letterale: fantasma bianco) che indica i neozelandesi di origine europea: di Maori in giro neanche l'ombra! Da questo ho capito che esistono zone "bianche" e zone maori. Questo succede ad Auckland dove centinaia di etnie diverse si mischiano ogni giorno con l'arrivo dei nuovi immigrati. Ma gli inglesi e i maori convivono? E come poi? Convivono si', ma non mi e' ancora chiaro se esista una vera integrazione da entrambe le parti. Le due lingue sono entrambe "lingue ufficiali", ma solo dal 1970, quindi teoricamente tutto dovrebbe essere scritto nelle due lingue (come in Alto Adige). Poi nella realta' non e' cosi': a scuola si parla inglese anche se i bambini imparano un po' di maori e se ci sono anche colleges dove si parla solo maori. Ma e' chiaro che l'integrazione e' un processo ancora in atto... in fondo gli inglesi sono arrivati solo a meta' dell'ottocento. Quante generazioni fa? Circa 4? Beh pensate se la vostra bisnonna avesse vissuto nella foresta cacciando e vivendo nelle capanne a stretto contatto con la natura e sopratutto la spiritualita' della natura e se poi, di punto in bianco, fossero arrivati dei tizi con delle armi a metterla a vivere in una casa, umiliando le sue credenze e la sua lingua e tutto quello che era sempre stata fino a quel momento. Difficile da accettare... (date un'occhiata qua per piu' dettagli)
Per il momento posso solo dire che la storia della colonizzazione neozelandese e' una storia macchiata di sangue e di ignoranza... come molte (tutte?) le colonizzazioni. Gli inglesi sono arrivati su questa fantastica isola chiamata Aotearoa (Isola dalla lunga nuvola bianca) e ci hanno trovato degli indigeni, i Maori appunto. Tribu' esemplarmente gerarchizzate, ma di una ferocia incredibile.
I Maori tra loro si scannavanio letteralmente. E dunque quando gli inglesi hanno usato le loro armi da fuoco, le tribu' Maori non hanno potuto fare altro che " accettare qualche compromesso"... terre "regalate" alla regina, scolarizzazione europea a tappeto, per non parlare delle umiliazioni varie... beh ve lo potete immaginare.
A tre ore di macchina da Auckland c'e' questo parco naturale dove si possono osservare i geisers, i kiwi (uccellini notturni) e dove la guida ti porta a conoscere tradizioni ed usanze della cultura maori.
Il capo tribu' ti da' il benvenuto kawanga whare e ti fa entrare (rigorosamente a piedi scalzi) all'interno del Marae che e' il luogo in cui gli anziani della tribu' discutono dei problemi della tribu'. E' un luogo sacro di riunione dove alle pareti delle sculture di legno raffiguranti gli antenati aiutano e ispirano ... nelle giuste decisioni.
A te Puia (lett: il vulcano... Rotorua e' una zona vulcanicissima... con un odore di zolfo incredibile!) poi lo spettacolo contuinua con canzoni e danze...
A te Puia (lett: il vulcano... Rotorua e' una zona vulcanicissima... con un odore di zolfo incredibile!) poi lo spettacolo contuinua con canzoni e danze...
E con la scuola di intaglio del legno...
Per capire qualcosa di piu' ho letto libri e visto films. Un film che mi e' piaciuto tantissimo e' "The whale rider" tratto da un libro di Witi Ihimaera (you tube ).
Molta terra e' stata resituita ai Maori. Tra cui questa spiaggia.
Postato da Mari
martedì 12 agosto 2008
La festa della cipolla
Poca la fantasia in cucina attualmente, come vi dicevo, e quindi continuo a bombardarvi di foto dei miei giri per mercatini. Ogni mercato ha un suo carattere. Mentre l'ultimo mercato che ho visitato era quello dei profumi e dei colori, semplice ma elegante, quello che vi presento oggi si distingue per la sua semplicità contadina. È integrato nella festa- o meglio sagra- della cipolla che si svolge ogni anno in un piccolissimo paese qui vicino, famoso proprio per le sue cipolle. Sulla piazza principale grandi tendoni dove si mangia e si beve. Ovviamente specialità regionali a base di cipolle. Lungo la strada invece ci sono le bancarelle di prodotti di tutti i tipi, tra di loro molti alsaziani.
Aglio e cipolle, i protagonisti. Io sono tornata a casa con una treccia di questo aglio rosa alsaziano!
Fleur de sel di tutti i tipi, aceto balsamico da aperitivo e aromatizzato, senape
Ottimi questi salamini alsaziani. Da provare quello ai fichi e quello alla lavanda
Attrazioni per grandi e piccini
"Il mercatino dell'antiquariato"
Impressioni
Il nostro pranzo: bistecca alla cipolla. In alto a destra i canederli di carne e fegato. Sui bicchieri sono raffigurate le varie "Reginette della cipolla". Si si, anche la reginetta viene nominata!
Impressioni
domenica 10 agosto 2008
Arieccomi!
Eccomi di ritorno con un nuovo computer che (spero) mi accompagnerà per i prossimi anni. Non credevo di poterci lavorare già oggi, ma grazie all'iperpuntualità tedesca il computer è arrivato prima del previsto. È andato tutto bene, tutti i programmi installati a dovere, tutti i dati salvati. Meno male. Ho sempre il terrore quando succede una cosa del genere, anche perchè il computer è il mio unico strumento di lavoro e senza di lui sono disoccupata.
Dopo tutti i post alsaziani si torna quindi alle ricette. In questo periodo mi manca un po' la fantasia in cucina, ho voglia di sapori semplici, di ricette veloci. E così l'altro giorno a pranzo è nata quest'insalata di ceci molto fresca grazie all'aggiunta della pimpinella e della menta, ma anche dello yogurt.
Chi è ancora al computer questo mese d'agosto? O sarò la sola???
Ingredienti per 2 persone:
- 400 gr di ceci precotti
- 10 pomodorini ciliegia
- 1/2 cetriolo
- 10 foglie di basilico
- 6-7 foglie di menta
- qualche fogliolina di pimpinella
- 1 cucchiaio di semi di finocchio
- 1 cucchiaio di pinoli
- 1 vasetto di yogurt magro
- olio, aceto, sale e pepe
Deutsche Ecke
Frischer Kichererbsensalat
Zutaten für 2 Personen:
- 400 g vorgekochte Kichererbsen (oder aus der Dose)
- 10 Kirschtomaten
- 1/2 Gurke
- 10 Basilikumblätter
- 6-7 Minzblätter
- etwas Pimpinelle
- 1 EL Fenchelsamen
- 1 EL Pinienkerne
- 1 kl. Becher Joghurt
- Öl, Essig, Salz und Pfeffer
Postato da Alex
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Insalate,
Ricette Light
mercoledì 6 agosto 2008
Mi ha lasciata
Ieri, senza alcun preavviso, dopo tre anni di vita insieme, se ne è andato. Non mi ha neanche dato la possibilità di prepararmi alla situazione. Mi ha lasciata sola e non ha avuto neanche l'accortezza di avvertirmi.
Pippi e Jajo ora penseranno "Ma come può un uomo prima portarla a fare un viaggetto così romantico e mollarla dopo neanche una settimana"! :-))
Beh, qui tocca riderci su, ma ieri è morto il mio computer. Stecchito. Non si accende più. Invani i tentativi di rianimazione. Anche il trapianto degli organi non è servito a nulla. L'unica fortuna è che i dati sono salvi. Ma stanno ancora lì nel suo pancino ... soprattutto anche tutti i miei programmi e dati delle foto. Il suo successore l'ho già ordinato, ma presumo che mi farà aspettare almeno fino a lunedì prossimo. Cari miei, siamo destinate a rimanere les Cusinières de l'autre monde, a restare in Francia e a cucinare le vecchie ricette per qualche altro giorno.
Vi sto scrivendo dal mio portatile che però non ha tutte le funzionalità del mio "uomo" principale. Ho perso anche tutti i dati del mio feed reader. Ho provato a registrarmi in bloglines, ma sembrerebbe che i dati siano legati al computer e ora dovrò ricominciare tutto da capo. Quindi se non mi vedete in giro per un po' sapete perchè.
Stì uomini ...
Postato da Alex
lunedì 4 agosto 2008
Ultime tappe: Kaysersberg e Riquewihr
Keysersberg
Eccoci arrivati alla fine del mio viaggio alsaziano. Sempre lungo la strada del vino, a pochissimi chilometri da Niedermorschwir e da Colmar, abbiamo visitato prima l'antico paese imperiale Kaysersberg. Ad accoglierci abbiamo trovato una cigogna nel nido in cima alla vecchia torre. Se aguzzate la vista riuscirete a vederla sulla foto. Un paese delizioso, pieno di forni che emanano un profumo di burro e zucchero. Da non perdere il dolce ai mirtilli o la tarte au fromage blanc.Il centro di Keysersberg
I dolci
Riquewihr
Ci spostiamo, sempre di pochi chilometri, a Riquewihr. Io ormai lo chiamo il Disneyland alsaziano. Nella nostra guida avevamo letto che è diventato un centro molto turistico in cui i proprietari dei locali e delle case fanno a gara a chi ha la facciata più colorata e più decorata. Assolutamente vero. Vi consiglio di non andarci di domenica, giorno in cui c'è l'assalto da parte di pullman pieni di turisti. Ma è un posto da vedere in ogni caso. Pur essendo minuscolo, ci vogliono alcune ore per visitarlo. Ci si perde nelle meravigliose viuzze colorate, nei negozi di macarons, nei negozietti di ceramica alsaziana e nei ristorantini tipici.Le viuzze
Facciate decorate
Facciate colorate
Ottimo ristorante sulla strada principale con cortile interno molto pittoresco. Cucina alsaziana di alto livello a prezzi abbordabilissimi. Menu da 15 a 32 €. Noi abbiamo mangiato "guancia di vitello flambè con rösti di patate e albicocche allo zenzero" e "testa, rognoni e piede di vitello sminuzzati con patate". Dai tavoli vicini abbiamo potuto vedere che anche la tarte flambée era ottima.
"Au Tire-Bouchon"
29, rue Général de Gaulle
Tel. 03 89 47 91 61
Chiuso il martedì ed il mercoledì.
Postato da Alex
venerdì 1 agosto 2008
Seconda tappa: Niedermorschwihr - dalla regina delle marmellate
Ne aveva parlato Sigrid presentando una splendida marmellata. C'è stata Clotilde di Chocolate e Zucchini. Ne ha parlato il Corriere. Potevo non andarci??? A neanche dieci chilometri da Colmar, sulla strada del vino alsaziana, immerso nei vigneti si trova il minuscolo paese di Niedermorschwihr, dove Christine Ferber, la regina delle marmellate, ha il suo negozio e il suo laboratorio. Ero troppo curiosa. Arriviamo in questo paesino pittoresco con le sue casine tutte colorate. Attraversiamo tutta la strada principale alla ricerca di una grande insegna che ci stesse ad indicare la tanto attesa "marmellateria". Niente, non riusciamo a trovare nulla di appariscente. Riguardo sulla guida per controllare il numero civico. 18, rue des Trois Epis. Noooo, quel piccolissimo negozietto? Sì, è proprio lui. Parcheggiamo, scendiamo ed entriamo in questo negozio che è forno, pasticceria, macelleria, giornalaio, marmellateria tutto in uno. Con una grande sezione dedicata alla ceramica tipica. Incredibile che questo sia il regno di una così grande regina :-)) È aperto anche di domenica e oltre a noi ci sono gli abitanti di Niedermorschwihr e dintorni che vengono a comprare il pane o a ritirare il dolce della domenica. Una signora ha ritirato un dolce "macarons" gigante a forma di cuore, tutto rosa e farcito di lamponi. Una cosa spettacolare. Non ho fatto in tempo a fotografarlo. Io giravo per il negozio come una gallina impazzita (forse solo una foodblogger può capire) caricandomi di vasetti di marmellata, ciotoline, stampi per il famoso Kougelhopf e la bibbia delle marmellate della Ferber. Le marmellate sono molto delicate. Non vedo l'ora di provare quelle del libro. Io sono tornata a casa con i gusti: mirtilli selvatici al cardamomo, prugne alsaziane alla vaniglia e arance alla vaniglia. Le marmellate della Ferber si trovano ovunque in Francia. Si riconoscono dalla stoffa rossa a pois ed il fiocchetto bianco.
E ora buon fine settimana a tutti.
Il paese
La vetrina di Christine Ferber
Ceramiche alsaziane, dolci e marmellate
Il mio bottino
Christine FerberAu Relais des Trois Epis
18, rue des Trois Epis
68230 Niedermorschwir
Postato da Alex
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